La lunga strada dei maestri
La professione docente nasce come opportunità.
Opportunità dei ceti benestanti e importanti di istruire la classe dirigente e il popolo quel tanto che bastava, per le persone di avere un lavoro socialmente ben visto (sopratutto per le donne).
Negli anni la formazione del docente, praticamente assente all’inizio, ha seguito un suo percorso andando, a grandi linee, a rendersi sempre più specialistica e centrata sul lavoro.
Il percorso vissuto dalla scuola e dagli insegnanti è descritto egregiamente nel libro di Santamaita che credo debba essere nella libreria di qualsiasi insegnante perchè non si può scegliere un lavoro senza conoscere le sue origini.
COME SI DIVENTA INSEGNANTI OGGI?
Ecco cosa dovete sapere se pensate che insegnare sarà il vostro lavoro.
Per poter insegnare, indipendentemente dal grado di scuola, è necessaria una laurea magistrale.
INFANZIA e PRIMARIA : Laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria.
SCUOLA SUPERIORE (I E II grado) : Laurea magistrale. In base alla vostra laurea potrete insegnare determinate materie. Classi di concorso.
INFANZIA E PRIMARIA
Essendo io una maestra, vi parlerò della formazione che conosco meglio, quella che è servita a me ovvero la laurea in Scienze della Formazione Primaria (SFP).
Il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria ha visto la luce in tempi recenti (1998-1999) e lentamente è stato introdotto da molte università.
Dove posso studiare SFP? Ecco un elenco di dove il corso è attivo.
Piccola curiosità: l’Università di Pisa, che proprio l’ultima delle università non è, ha attivato SFP nell’a.a. 2017/2018 perciò a ottobre inizierà il primo 5 anno e nel 2023 ci saranno i primi laureati e le prime laureate.
Nonostante il corso sia giovane, ha già affrontato cambiamenti importanti: è passato da 4 a 5 anni, ha visto i percorsi di infanzia e primaria prima divisi poi uniti, ha introdotto un percorso facoltativo sul sostegno che poi è stato tolto.
Quindi?
Chi si vuole iscrivere a SFP dovrà :
- sostenere un esame di ammissione. Le domande possono essere fatte in questo periodo fino a fine agosto/prima settimana di settembre. Il test sarà il 20 settembre.
- si tratta di una laurea magistrale a ciclo unico ovvero 5 anni. in questi 5 anni si affrontano materie inerenti al mondo della scuola e all’insegnamento. Alcune possono essere propedeutiche.
- le lezioni non avranno frequenza obbligatoria, ma ci saranno dei laboratori (quasi uno per materia) da frequentare obbligatoriamente e che richiederanno la produzione di elaborati di varia tipologia.
- il tirocinio è obbligatorio e prevede una parte in università con il tutor universitario ed una parte da svolgere in entrambi gli ordini di scuola solitamente in un certo periodo di tempo ( io ho avuto al massimo 5 mesi). Il tirocinio sul campo inizia al 2° anno.
- potrete lavorare a scuola molto presto. Teoricamente prima del 3 anno non avrete tante conoscenze o competenze per poter gestire una classe, ma negli anni passati, vista la carenza di personale, sono stati assunti supplenti anche del primo anno.
- usufruite delle esperienze extra se l’università ne offre.Magari rallenterete esami o tirocinio, ma ne sarà valsa la pena.
- alla fine del percorso potrete insegnare alla scuola dell’infanzia o alla scuola primaria.
E dopo la laurea?
Puoi scegliere se fermarti oppure continuare con altri corsi che possono essere master per approfondire alcuni argomenti o il TFA ovvero, detto molto semplicemente, il corso di specializzazione sul sostegno.
Qualunque cosa sceglierai di fare sappi che dopo la laurea arriva il bello.
Principalmente per due motivi
- potrai partecipare ad incontri teorici sul reclutamento degli insegnanti, ma finchè non sarai dentro il meccanismo non lo capirai mai appieno (e forse nemmeno dopo).
- il reclutamento, come tutta la storia della scuola, è molto legato alla società e al governo. Adesso è in un certo modo, il prossimo anno potrebbe cambiare.
Il reclutamento
Sentirai tante sigle : GAE, GI, GM, GPS ,MAD. . .
GAE: graduatorie ad esaurimento. A te non interessano.
GI: graduatorie d’istituto. Anche queste ti interessano poco.
GM: graduatorie di merito. Derivano dai concorsi, ma non necessariamente vengono create.
GPS : graduatorie provinciali per le supplenze, ciò che al momento è più probabile interessi i neo laureati. Probabile perchè hanno delle finestre di apertura: la prima c’è stata nel 2020, la seconda a maggio di quest’anno. Dovrebbero essere bimestrali perciò consentire nuovi inserimenti nel 2024. Sono le graduatorie ufficiali del MIUR da cui vengono assegnate le supplenze.
MAD : messa a disposizione. Una dichiarazione in cui affermi di avere certi titoli che possono essere presi in considerazione per coprire delle supplenze. Vengono gestite dalle singole scuole che spesso hanno un form dedicato sul loro sito aperto in un certo lasso di tempo. Le MAD sono uno strumento molto utile ma anche pericoloso.Utile perchè si può rimanere fuori dalle GPS per tanti motivi che poco hanno a che vedere con la tua preparazione perciò possono essere assunti insegnanti validi; pericoloso perchè tutti possono inviare una MAD e se io scuola sono alla disperata ricerca di supplenti posso decidere di chiamare anche persone senza esperienza o con titoli che poco hanno a che fare con un certo grado di scuola. Se le utilizzerete, fatelo con coscienza.
Qualche piccolo consiglio
Per insegnare non basta la passione.
Bisogna avere conoscenze, abilità e competenze che riguardano vari campi sia la materia in sé che affronteremo in classe, sia come stare in classe, come rivolgerci agli studenti e alle studentesse . . .
Un pezzo di carta non fa di te un insegnante fatto e finito.
Che tu abbia un diploma magistrale o una laurea poco importa se non riesci a gestire la classe o non ti aggiorni. Purtroppo e per fortuna, insegnare non è un lavoro come un altro, ma richiede costanza, impegno, coinvolgimento e passione.
I figli non c’entrano.
Avere dei figli ed averli aiutati a scuola non ti ha donato competenze per insegnare; non avere figli non vuol dire che non si possa essere un eccellente educatore.
Essere un genitore ed essere un insegnante per quanto abbiano alcuni punti in comune, non sono la stessa cosa.
I colleghi saranno la tua nuova famiglia.
Passerai molto tempo a scuola e con i tuoi colleghi. Quando arrivi in un posto nuovo ricordati che ti stai inserendo in gruppi già consolidati o che stai sostituendo/rimpiazzando altre persone: fatti spazio con calma, cerca l’aiuto e il confronto con gli altri per entrare in sintonia ci vuole tempo.
No, essere un insegnante non riguarderà solo le ore in cui starai in classe.
Le ore in classe sono solo una parte degli impegni. Poi ci sono le riunioni del plesso/dell’istituto, i colloqui, la programmazione, i vari incontri con esperti-genitori-colleghi-dirigente, la correzione dei quaderni/verifiche, compilare il registro, preparare le lezioni e i materiali . . .
I tuoi problemi devono rimanere fuori dalla porta.
Avendo a che fare con altre persone, bisogna ricordarsi che qualsiasi problema personale abbiamo non dobbiamo riversarlo sui nostri studenti e sulle nostre studentesse che non c’entrano niente.
Insegnare è un lavoro e come in tutti i lavori ci saranno dei giorni duri, difficili e pesanti, ma anche giorni facili, con sorrisi e risate. Per me è il lavoro dei sogni, il mio cammino è stato tortuoso, ma l’ho voluto con tutte le mie forze perchè, come dice un vecchio detto
se fai il lavoro che ti piace ti sembrerà di non lavorare neppure un giorno.