La bambina che non alzava mai la mano perchè non le piaceva essere al centro dell’attenzione.
La bambina che non voleva andare a scuola perchè preferiva dormire la mattina.
La bambina che amava fare cose creative.
La bambina che ha dei bellissimi ricordi delle attività laboratoriali che faceva a scuola.
Oggi sono un’educatrice, una maestra e una studentessa che non ha dimenticato la bambina che era. Per questo cerco di impegnarmi nel fare una didattica attiva e dinamica, che tenga presente le caratteristiche dei bambini.
Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?
Gianni Rodari