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Non é tutto oro quello che luccica

Accettare

Credo che mettersi in discussione e accettare che non vada tutto come abbiamo deciso sia la base della nostra professione (e della vita in generale).

Instagram e il web sono diventati negli ultimi anni una grande risorsa e trovo giusto prendere spunto da colleghi che condividono i loro metodi, i loro strumenti e le loro attività.

L’importante é ricordarci che:

  1. spesso vediamo solo la parte bella
  2. non sempre ció che va bene per uno va bene anche per gli altri.

Questa riflessione nasce da un sito per controllare il livello del rumore in classe che ultimamente é condiviso da molti insegnanti italiani.

Bouncy balls risorsa condivisa da insegnanti d’oltreoceano già un paio di anni fa e che ho già utilizzato.

Questo è stato uno degli esperimenti fallimentari nella mia carriera.

Io l’ho utilizzato un paio di anni fa e ‘ha fatto più danni della grandine’.

Dopo un primo esperimento positivo è scoppiato il delirio: i bambini facevano a gara per far saltare le palline.

Magari stavano in silenzio poi, nel bel mezzo dell’attività qualcuno lanciava un urlo.

Mi sono chiesta spesso perché, finché ho accettato che non tutti gli strumenti funzionano, che per 10 successi qualche caduta era naturale.

Ma non ho abbandonato le palline rimbalzine, ho solo trasformato l’attività: invece che tenere sotto controllo il rumore erano diventate i nostri 3 minuti di gioco/relax.

Raramente vedo condividere attività che non hanno funzionato, sembra che tutto ciò che viene proposto sia sempre accolto con super entusiamo.

Bhe, l’entusiasmo può anche esserci ma non sempre l’attività funziona. Ma questo é anche il bello del nostro lavoro, il lato positivo dell’essere passati da una programmazione ad una progettazione dove possiamo dire ’no, questo non é adatto o funzionale per la mia classe, devo cambiare strada’.

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Safer Internet Day

7 FEBBRAIO 2023

Eccoci, come tutti gli anni a parlare della sicurezza su internet.

Io parlerei più in generale di sicurezza digitale.

Un argomento di cui dobbiamo parlare ad ogni età, anche alla scuola dell’infanzia perchè, si Sa, i bambini vengono a contatto con gli strumenti digitali e con internet sempre più precocemente.

Ma sono i bambini il problema?

No, la sicurezza digitale e su internet è semplicemente uno dei tanti argomenti in cui la scuola deve intervenire cercando di fare educazione precoce e completa al posto della famiglia.

No, non sto accusando i genitori di non occuparsene, voglio dire che spesso nemmeno gli adulti sono in grado di utilizzare la tecnologia e internet in modo sicuro perchè nessuno glielo ha insegnato.

Spesso sono gli adolescenti che spiegano ai genitori come utilizzare cellulari, app e simili perchè sono nati in un mondo più tecnologico e digitale.

I genitori si sono ritrovati in mano certi strumenti dall’oggi al domani e, da autodidatti, si sono barcamenati.

Ma se tu per primo non hai ricevuto un’educazione adeguata, difficilmente riuscirai a insegnare l’utilizzo corretto.

Anche tra noi insegnanti c’è chi è stato catapultato nel mondo online e/o tecnologico dal registro elettronico o dalla pandemia; abbiamo però dalla nostra la possibilità di formarci.

Cosa dobbiamo dire ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze?

Naturalmente ciò che sceglieremo di fare sarà in base alla loro età.

Le attività possono essere semplici anche con gli studenti e le studentesse delle superiori perchè, soprattutto in questo caso, l’importante è che passi il giusto modo di fare.

Quali concetti è giusto far passare?

Di sicuro ognuno ha le sue priorità, am credo che alcuni siano oggettivamente universali tipo:

  1. la privacy è importante (che è un po’ il vecchio ‘non parlare con gli sconosciuti)
  2. ciò che è giusto nel mondo reale lo è anche nel mondo online e ciò che è sbagliato nel mondo reale lo è anche nel mondo online
  3. fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Lo schermo protegge e nasconde la vera identità delle persone. Per i più grandi proporrei la visione di alcuni episodi di Catfish.
  4. non è tutto oro quello che luccica. Non basta che sia scritto su un sito internet perchè una notizia sia vera e affidabile.
  5. tutto ‘fa male’ se non sappiamo come utilizzarlo. Riferito sopratutto al fatto di avere molte informazioni a portata di mano senza possibilità di filtro.

Per l’Italia, l’ente di riferimento è Generazioni Connesse che propone alcune attività da svolgere a scuola KIT DIDATTICO.

La formazione nostra e l’educazione per gli studenti sono necessari per far si che i giovani siano sempre più responsabili e consapevoli, anche se un anno mi piacerebbe organizzare un pomeriggio di formazione per i genitori.

Voi, avete organizzato qualcosa?

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Strumenti di didattica non tradizionali

In mezzo a tante attività classiche possiamo proporne di alternative.

In realtà l’attività di base in se rimane la stessa, ma la portiamo dentro un contesto più attivo, laboratoriale e ludico.

Premesso che per me tutte le attività di ogni materia possano essere affrontate in diversi modi più accattivanti di quelli tradizionali, ci sono indubbiamente argomenti o materie più predisposti.

Fra tutte le materie, quella che credo universalmente si presti meglio è la matematica.

Il mio approccio con le attività alternative è partito dai giochi di società quindi utilizzando strumenti come i dadi e le carte.

Nella mia borsa da supplente non sono mai mancati un sacchettino di dai e due mazzi di carte.

I DADI

Senza ombra di dubbio l’attività più semplice e più conosciuta per l’utilizzo dei dadi è rappresentata dai giochi da tavola.

Esistono tantissimi template del gioco dell’oca da poter personalizzare.

Se invece cercate qualcosa di più intrigante su ‘Il Piccolo Friedrich’ trovate molte attività da poter proporre.

‘Cosa fare con … un dado?’ Queste attività sono state pensate e messe in pratica in classe prima, sono perciò un’ottima base da cui partire per poterle adeguare alle classi successive.

Un altro sito con spunti interessanti è Redooc che spiega dettagliatamente alcune attività da fare.

Dadi con 20 e 30 facce, dadi come matrioske

Un dado però può avere altro oltre ai numeri

Numeri, simboli e figure

I dadi sono versatili e possono essere utilizzati ad italiano per aumentare la conoscenza dei vocaboli o per creare storie/frasi; possono essere utilizzati nell’imparare una lingua straniere oppure a storia e perfino a motoria e arte.

Le attività possono essere diverse e se non trovate un dado con gli argomenti che vi interessano o della grande adeguata, potete sempre costruirlo!

Dado utilizzato per attività sul corpo per bambini di infanzia/prima primaria. Mi serviva senza scritte, con disegni semplici e grande. Questo è circa 20 x 20

I dadi sono utilissimi quando capitano quelle supplenze di 1/2 giorni in cui magari non avete indicazioni da parte dell’insegnante che andrete a sostituire. Fin dall’inizio sono sempre stati nella mia borsa insieme ad attività semplici, da poter fare in coppia come ‘Roll the dice’

Attività che si può adattare alle vostre necessità.

La prossima settimana parleremo delle carte.

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L’aula che vorrei

IL MIO SOGNO NEL CASSETTO

Le aule delle nostre scuole sono un foglio bianco che può diventare sia un aeroplanino di carta sia un dipinto da esporre al Louvre.

La differenza la faremo noi.

Le pareti dell’aula sono ciò noi e i bambini e le bambine vedremo per 5 giorni a settimana per 9 mesi all’anno: devono parlare di noi, devono accoglierci e aiutarci.

Non devono essere riempite per forza, possono stare anche una settimana completamente spoglie, ma quando saranno utilizzate non deve essere tanto per : peggio del niente c’è l’affollamento visivo.

L’ambiente stesso dell’aula è un insegnante: cerchiamo di organizzarlo e strutturarlo al meglio.

La mia aula ideale deve ancora arrivare. Sono partita con un’idea che, per quanto rimanga fondamentalmente la stessa, ha subito dei cambiamenti negli anni.

La mia idea parte dall’organizzare l’aula in modo che i bambini possano muoversi e orientarsi autonomamente. Ciò comporta etichette sull’arredamento ad esempio, ma anche segnali, simboli e cartelloni. Alcuni elementi rimarranno per tutto l’anno, altri dureranno il tempo necessario poi spariranno e altri ancora cambieranno forma durante il nostro percorso.

Molte idee sono legate ad attività specifiche, ma altre possono essere messe in pratica in qualsiasi situazione.

Luci led (bianche e colorate) per poter indicare i livelli di voce, il tipo e/o lamodalità di lavoro da fare . . .
Campanello. Una parte da inserire nella presa della corrente, l’altra da attaccare (viene dato in dotazione scotch biadesivo spessorato) fuori dalla porta o all’interno, dipende dall’uso che se ne vuole fare. All’esterno per utilizzarlo come un vero e proprio campanello, all’interno per richiamare l’attenzione o i turni.
Pulsanti. Questi parlano da soli.
Bacheca in sughero. Per appendere supporti visivi temporanei, per creare una bacheca di classe per gli alunni o uno scambio di comunicazioni per gli insegnanti.
Carrellino. Non so per voi, ma per me fogli o materiale da avere sempre a portata di mano sono le cose che più si perdono o sono mal sistemati in classe. Un carrellino lo dedico al materiale per gli assenti, un altro per avere a portata di mano (per i bambini e le bambine) vari materiali (fogli, colle, matite . . .). Entrambi sono sistemati in angolo solitamente dietro o vicino alla cattedra.
Cartelline trasparenti. Bello plastificare, ma non molto rispettoso dell’ambiente. Queste cartelline hanno l’apertura in alto, basta inserire il foglio e i bambini e le bambine possono scrivere sopra con i pennarelli normali o quelli per le lavagne bianche. Un colpo di cimosa e torna tutto come nuovo.
Organizer da parete. Valida alternativa ai carrellini per le aule non abbastanza spaziose.

Questi sono gli strumenti base che ritengo indispensabili nelle aule. A seconda della grandezza della stanza e della classe in cui si sta lavorando se ne possono aggiungere altri che potete anche trovare nella mia lista di Amazon

Lista Materiali Aula

La vostra aula ideale invece com’è? Cosa dovrebbe avere?

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Bilanci didattica attiva Insegnanti Materiali e strumenti Motricità

Dentro la cucina

Ovvero i compiti di realtà di una volta.

‘Ah, quando ero piccola io . . .’

Si, forse l’argomento presentato così da l’idea del rimpianto dei giorni andati.

No, non è così. I giorni andati sono andati e i giorni che verranno potranno essere altrettanto, se non più belli e interessanti.

Però stavo riflettendo su una cosa.

I compiti di realtà.

I compiti di realtà, quelli fatti bene, piacciono molto e li uso spesso. Possono sembrare una novità, in realtà si tratta solo di aver ripescato qualcosa che già veniva fatto anche se principalmente in famiglia.

I compiti di realtà altro non sono che mettere le proprie conoscenze al nostro servizio per risolvere od organizzare situazioni. In altre parole facciamo lavorare le nostre competenze.

Vi suona familiare?

A me basta pensare alla vita in famiglia di quando ero piccola.

Ai pranzi e dolci preparati insieme, all’andare dal panettiere o all’alimentari per le piccole commissioni, ma anche apparecchiare e sparecchiare.

E’ vero che la società era organizzata in modo diverso, i tempi non scorrevano in modo così frenetico e molte agevolazioni e facilitazioni che oggi abbiamo non esistevano, ma . . .

Credo che ci siamo un po’ troppo adagiati sul ‘Facciamo così che è più semplice /si fa prima’.

Certo, risparmiare tempo in alcune attività può consentirci di farne altre, ma c’è veramente un vantaggio?

Io, ad esempio, adoro la spesa online soprattutto perchè mi ritrovo con il frigo vuoto e il giorno occupato da lavoro e riunioni: 20 minuti su internet e la spesa arriva in serata o il giorno dopo.

Ma ogni tanto mi piace andare al supermercato con i miei figli perchè facendo una cosa anche un po’ noiosa come la spesa si impara tanto.

Lo stesso vale per cucinare. Cucinare mi piace e mi rilassa, quando vado di fretta poi preferisco essere sola in cucina per non avere intralci, ma ho sempre organizzato momenti in cui cucinare è un’attività condivisa con i miei figli.

Oltre ad essere un modo per stare insieme, è anche un momento per mettere in pratica ciò che sappiamo fare e migliorarci.

Impastare è un’attività che i bambini adorano, così come fare travasi.

I nostri dolci, quando erano piccoli, trasformavano la cucina in un campo di battaglia : io davo a loro gli ingredienti pronti, ma anche riuscire a centrare l’enorme ciotola all’inizio era difficile.

Poi ho introdotto i numeri: gli ingredienti non erano più pronti, ma dovevano pesarli. Imparare a pesare sembra semplice ma non solo devi conoscere numeri e misure, ma anche dosare la tua forza, la velocità con cui metti gli ingredienti sulla bilancia, non appoggiarti o muovere il tavolo.

A scuola, anche prima del covid, era difficile poter realizzare progetti come la cucina, adesso impossibile. Al massimo potremmo fare la spremuta . . . Per cercare una soluzione ho iniziato a integrare le attività che facevo da piccola con gli argomenti delle lezioni e i compiti a casa :

  1. preparare la macedonia (Scienze, matematica, italiano)
  2. preparare un dolce (matematica, italiano, geografia)
  3. scoprire o riscoprire giochi all’aperto (italiano, geografia, motoria)
  4. preparare le bolle o lo slime (matematica, italiano, scienze)

Quelli sopra sono solo alcuni esempi. I genitori forse non hanno visto di buon occhio le mie attività, ma credo che alla fine sia sempre meglio fare qualcosa insieme con le proprie mani perchè l’apprendimento ha una forte componente emotiva.

Vorrei fare tutte le attività che propongo per casa in classe?

Certamente! Purtroppo tra permessi e tempo a disposizione non è possibile.

In questi giorni ci saranno le stelle cadenti e uno dei miei desideri sarà proprio poter realizzare qualche attività in cui ci si sporca (per niente rientrante nei canoni delle lezioni classiche/frontali) nei prossimi anni.

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La libreria

Parola d’ordine decluttering.

Come vi ho anticipato lo scorso mercoledì, questa è stata la settimana del riordino delle librerie e, in generale dei materiali che utilizzo per la scuola.

Dove eravamo rimasti

Ho iniziato lunedì e finito ieri. Quattro giorni di duro lavoro. Prima di iniziare pensavo che la parte peggiore sarebbe stata separarmi da alcuni materiali cartacei che avevo creato io e alcune schede che ritenevo fondamentali. Bè, niente di più sbagliato. Ho fatto un decluttering abbastanza profondo e diversi materiali cartacei li ho digitalizzati rendendoli così sempre a disposizione e condivisibili (santo google drive!) e rivisitati per farsi si che fossero più chiari e inclusivi.

Come è finita?

Più o meno in questo modo.

Ho diviso i materiali per tipologia.

Libreria 1
Libreria 1 e 2
Libreria 2

Cosa me ne faccio di tutto questo materiale?

A volte niente. Infatti, seguendo i più classici schemi del decluttering, ho preso in mano ogni libro, ogni scheda, ogni materiale e ho penssato all’ultima volta che mi è stato utile.

Non usato, perchè difficilmente ripropongo una stessa attività a classi differenti: cerco di personalizzare il più possibile materiale e percorso in base ai bambini e alle bambine che ho davanti.

I materiali che conservo li tengo come base, guida diciamo. Di alcuni ne ho varie versione, altri non li ho mai utilizzati. Magari li ho visti utilizzare da colleghi e colleghe e ho pensato che avrebbero potuto essere utili.

Quindi cosa ho fatto questa settimana? Ho preso in mano i materiali che avevo e ho pensato quale fosse stata l’ultima volta che mi erano stati utili.

Sono partita dai materiali per la classe che avevo, una quarta.

  1. mi sono serviti quest’anno?
  2. sono stati utili a colleghi o colleghe?
  3. avrei potuto utilizzarli ma qualcosa (tipo quarantena o simili) me lo ha impedito?

Se rispondevo ‘sì’ ad almeno una di quelle domande lo tenevo, altrimenti ‘ciao, è stato bello lavorare insieme ma non mi servi più’.

Sono passata poi ai materiali per altre classi.

  1. quando ho affrontato questa classe l’ultima volta mi è stato utile?
  2. è stato utile a colleghi o colleghe?

Se una delle due domande trovava una risposta affermativa lo tenevo, altrimenti via.

Ho buttato molte cose, alcune mai utilizzate. Molte schede le ho riciclate creando blocchetti per appunti e altre le ho digitalizzate (lavoro lungo che in realtà non è ancora finito). Ho sicuramente più ordine nella libreria che corrisponde anche a più ordine mentale per me. A volte troppo materiale (e credo ancora di averne da dar via) crea solo confusione.

Nella mia libreria ho alcuni testi per le classi 1/2/3 e 4/5 che ritengo molto validi adesso, sopratutto perchè parlano in modo migliore di alcuni argomenti. Un giorno troverò il libro perfetto che li racchiude tutti!

Manca una tipologia di libro : le guide. Prima di iniziare ad insegnare credevo che le guide sarebbero state dei volumi essenziali nel mio lavoro, adesso le considero solo schede preconfezionate che non capisco come possano adattarsi ai vari percorsi che un insegnante decide di seguire nella propria classe. Personalmente gli esercizi sui libri di testo mi bastano ed avanzano, altre schede non le trovo utili. Meglio impiegare quel tempo in attività manipolative e laboratoriali.

Voi avete delle librerie di scuola? Come sono organizzate?

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Tempo di shopping

Mente fresca, compere mirate.

L’anno scolastico é finito, vorremmo dimenticare che esiste la scuola (soprattutto le mancanze che ci sono), ma ritengo che questo sia il periodo migliore per gli acquisti utili al prossimo anno scolastico.

ALERT 🚨

Non sono della fazione

La scuola non é mia, non compro nessun materiale per la classe. Lavoro solo con quello che comprano i genitori o con ciò che riesco ad acquistare con il facile consumo.

Non compro alla classe o alla scuola, compro per rendere migliore il mio posto di lavoro o per migliorare le mie prestazioni quindi si tratta di materiali che servono principalmente a me, anche se indirettamente.
Inoltre, il catalogo da cui si è obbligati a fare acquisti, a volte ha prezzi alti e una scelta limitata; per non parlare dei tempi biblici per ricevere i materiali ordinati.

Perchè comprare adesso?

Credo che questo sia il momento migliore per comprare o fare liste di ciò che ci serve in classe perché abbiamo bene in mente tutto ciò che avremmo voluto fare ma non avevamo gli strumenti. Gli appunti presi con la penna verde, fogli e penne sparsi ovunque perché i contenitori sono rotti, quell’attività fatta con i ritagli e gli ultimi pezzi di biadesivo…

Ecco quindi una piccola lista di ciò che rende il mio posto di lavoro migliore

Questi prodotti sono reperibili in modalità diverse. I miei canali preferenziali sono Amazon, Tiger, Lidl e AliExpress per convenienza, velocità e grande disponibilità.

La lista é principalmente pensata per la primaria perché è dove lavoro, ma alcuni materiali possono essere utili anche all’infanzia.

La mia classe ideale é un aula decorata, allegra, con angoli e spazi per attività. Mi piacciono molto le classi degli insegnanti americani e non vi nascondo che mi piacerebbe avere un’aula da decorare e organizzare al meglio, senza gli armadi marroni poco funzionali e i cm di spazi conquistati a fatica.